STUDI CONFARTIGIANATO – Nel 2022 +0,9% la produzione manifatturiera, traina la Moda (+9,0%), più colpita dalla pandemia

 STUDI CONFARTIGIANATO – Nel 2022 +0,9% la produzione manifatturiera, traina la Moda (+9,0%), più colpita dalla pandemia

L’analisi dei dati sulla produzione industriale pubblicati dall’Istat evidenza ad ottobre una flessione congiunturale dell’1,0% dell’indice destagionalizzato della produzione manifatturiera, mentre rimane in territorio positivo (+0,9%) l’andamento congiunturale nella media degli ultimi tre mesi.

Più di metà dell’occupazione del made in Italy in micro e piccole imprese – Nel comparto manifatturiero sono attive 356.873 micro e piccole imprese (MPI) che danno lavoro a 1.897.189 addetti, pari al 51,2% dell’occupazione totale del settore. Alta vocazione artigiana nella produzione del made in Italy, con 229.658 imprese artigiane manifatturiere e 847.029 addetti, quasi la metà (44,6%) dell’occupazione nelle MPI e pari poco meno di un quarto (22,9%) degli addetti totali del comparto.

Il trend tra estate e autunno 2022 – La dinamica positiva nel trimestre agosto-ottobre 2022 è sostenuta dall’andamento positivo di Farmaceutica con +7,0% rispetto il trimestre maggio-luglio 2022, seguita da Farmaceutica con +7,0%, Mezzi trasporto con +3,5%, Computer ed elettronica e Macchinari e impianti, entrambi con +2,5%; segno positivo anche per Gomma, plastica, vetro, cemento, ceramica, con +0,9%, Moda con +0,7% e Altre manifatture, riparazione e installazione macchinari con +0,1%.

2022, l’anno del recupero della moda – In termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, nei primi dieci mesi del 2022 la produzione manifatturiera sale dello 0,9% rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente e il settore driver è la Moda che registra un aumento di produzione del +9,0%, rimanendo comunque il settore che ha più sofferto gli effetti recessivi della pandemia, con la produzione del 2022 che rimane ancora inferiore del 14,9% al livello del 2019. Crescita della produzione nel 2022 anche per Farmaceutica con +8,7%, Raffinazione petrolio con +8,4%, Computer ed elettronica con +7,4%, Macchinari e impianti con +2,7%, Alimentare e bevande con +2,1%, Mezzi trasporto con +1,5% e Altre manifatture, riparazione e installazione macchinari con +1,0%. Più incerto il trend del Legno, carta e stampa (-0,3%), mentre sono in territorio negativo Apparecchiature elettriche con -2,6%, Chimica con -2,7%, Metallurgia e metalli con -4,3% e Gomme, plastica, vetro, cemento, ceramica con -4,4%. Sul calo della produzione in questi ultimi tre comparti energy intensive pesa il forte rincaro dei costi energetici.

Le incertezze del 2023 – Le imprese di produzione del made in Italy si avvicinano al 2023 in un clima di crescente incertezza, come evidenziato nel 22°report dell’Ufficio Studi Confartigianato presentato nei giorni scorsi. La crisi energetica colpisce i settori manifatturieri più energy intensive e proprio in questi settori sale la domanda di credito per poter sostenere gli esborsi per le bollette, con costi dei prestiti crescenti a causa della stretta monetaria operata dalla Bce: nella riunione del  Consiglio direttivo di domani, 15 dicembre, è previsto un ulteriore rialzo dei tassi di riferimento, già saliti di 200 punti base da luglio. Sale la difficoltà di accesso al credito delle imprese, con una intensità che non si registrava dalla crisi del debito sovrano del 2011. Gli alti costi di elettricità e gas determinano una forte riduzione della domanda di energia, con una marcata discesa dei consumi industriali di gas. Una divaricazione dell’inflazione energetica pone un serio problema di competitività delle imprese esposte alla concorrenza internazionale. Inoltre, la manifattura tedesca beneficia di interventi statali contro il caro energia di 2,2 punti di PIL superiori a quelli dell’Italia.

Il commercio internazionale rallenta e nei primi nove mesi del 2022 ristagna l’andamento dell’export in volume, inferiore al punto percentuale, tendenza che ha beneficiato del forte l’apprezzamento del dollaro, ma da fine settembre il trend del cambio si è invertito. Pesa la frenata dell’economia cinese: i macchinari, che risultano i prodotti italiani più venduti in Cina, nei primi nove mesi del 2022 segnano un calo tendenziale delle vendite del 15,4%.

Sul buon andamento del mercato del lavoro contribuisce la manifattura, che nel terzo trimestre del 2022 registra un aumento tendenziale degli occupati dell’1,5%, ma persiste la difficoltà di reperimento della manodopera, che a dicembre 2022 è rilevata per il 52,0% delle assunzioni di operai specializzati e conduttori di impianti e macchine. È in attenuazione, nel secondo e terzo trimestre dell’anno, l’effetto negativo sulla produzione della scarsità di materie prime.

Dinamica tendenziale produzione nel 2022 per settore

Gennaio-ottobre 2022, var. % tendenziale, dati corretti per il calendario – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

Dinamica congiunturale produzione nel trimestre agosto-ottobre 2022 per settore

agosto-ottobre 2022, var. % maggio-luglio 2022, dati destagionalizzati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Difficoltà reperimento: totale entrate e dettaglio operai specializzati e conduttori di impianti

Dicembre del 2021 e del 2022 (decrescente), % sul totale entrate – Elaborazione Ufficio Studi

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