TTIP, una faccenda da pmi

Nonostante questo sembra a oggi mancare un’informazione adeguata rispetto al TTIP e al modo in cui potrebbe aiutare le aziende esportatrici grandi e piccole ad espandere le proprie attività verso gli USA rendendo il commercio con gli Stati Uniti più semplice, rapido e meno oneroso, eliminando le tariffe e semplificando le procedure doganali. Secondo l’indagine sull’export delle pmi europee commissionata da UPS, “European SME Exporting Insights”*, in tutti i paesi analizzati dallo studio (Regno Unito, Germania, Italia, Paesi Bassi, Francia, Polonia e Belgio) la conoscenza e la comprensione dell’accordo TTIP sono relativamente scarse. In Italia la percentuale di pmi che ha dichiarato di aver sentito parlare dell’accordo è del 12% a fronte di una media europea del 21%.
Le pmi europee hanno un enorme potenziale di esportazione in paesi al di fuori dell’Unione Europea e il TTIP offre loro l’occasione di acquisire una dimensione più globale sfruttando uno scenario economico internazionale concorrenziale per espandere la base di clienti negli Stati Uniti, incrementare i ricavi e creare un solido andamento di crescita. Spesso le piccole imprese sono convinte che il TTIP favorirà maggiormente le grandi aziende e non sono pienamente consapevoli dei benefici che questo accordo potrebbe offrire: un patto transatlantico non solo potrebbe semplificare le esportazioni per le pmi riducendo quelle che sono le effettive, e anche molto onerose, barriere regolamentative, ma anche incrementare del 28%, pari a 187 miliardi di euro, il commercio complessivo con gli Stati Uniti.
Le pmi, infatti, hanno grandi potenzialità di partecipare all’espansione del commercio, sia direttamente che indirettamente come parte di supply chain globali. Il TTIP potrebbe eliminare i costi e le complessità che affliggono tutte le imprese, siano esse grandi o piccole. Anzi, l’eliminazione delle scoraggianti barriere burocratiche dall’iter può avere risvolti positivi ancor più per le pmi che per le grandi organizzazioni che già dispongono del dimensionamento e delle risorse per gestirle.
Le società che forniscono servizi di logistica svolgono un ruolo fondamentale nell’aiutare le pmi a comprendere il potenziale del TTIP. È il caso di UPS che, in qualità di provider esperto, con un network di spedizione internazionale e una solida esperienza nel campo dello sdoganamento, è in grado di assicurare a queste aziende l’accesso a servizi essenziali e tutto il supporto necessario affinché possano espandersi oltre i propri confini e beneficiare appieno della crescita delle esportazioni.[wpanchor id=”1″]
* UPS European SME Exporting Insights
Lo studio ha interessato 8.144 titolari e direttori di pmi, tra cui direttori generali, commerciali, business o vendite ed è stato condotto tra il 1 e il 10 novembre 2013 e tra il 7 e il 9 maggio 2014. Le interviste si sono svolte in Belgio (613), Francia (1.265), Germania (2.281), Italia (613), Paesi Bassi (604), Polonia (400) e Regno Unito (2.368). Il campione della ricerca è stato selezionato da Dun & Bradstreet e ha incluso aziende dei settori automotive (666), healthcare (1.690), high-tech (1.009), industriale (1.949) e retail (2.830). La ricerca qualitativa è stata organizzata in otto workshop, di cui quattro in Germania e quattro nel Regno Unito, allo scopo di approfondire le barriere all’esportazione, i percorsi delle merci esportate e che tipo di supporto cerchino le pmi relativamente alle attività di esportazione.
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