Velocità e accessibilità: le parole chiave per un sito performante e un business di successo

 Velocità e accessibilità: le parole chiave per un sito performante e un business di successo

Oggigiorno per un’azienda non è sufficiente raggiungere un ranking elevato sui motori di ricerca, in particolare Google, per ottenere successo sul web. Le tecniche organiche di ottimizzazione non sono più sufficienti per mantenere una posizione elevata ed essere privilegiati nelle query di ricerca. Ci sono infatti numerose accortezze che permettono di ottenere un’ottima posizione nella SERP Google ma la difficoltà oggi è mantenere quel posizionamento. Ottenere le prime posizioni di un motore di ricerca è fondamentale per il business: un terzo degli utenti clicca sul primo link e meno del 30% visita la seconda pagina. Inoltre bisogna aprire la parentesi 5G: negli Stati Uniti gli utenti possono già accedere alla reti 5G con due modelli Motorola e questo trasformerà la tecnologia mobile moderna, di conseguenza anche la fruizione dei siti web. Essere i primi sul web vuol dire attrarre traffico, ovvero visite cioè maggiori possibilità di vendita.

Come rendere un sito veloce

Rendere veloce un sito oggi vuol dire incentivarne le visite ed evitare gli abbandoni da parte degli utenti. Chi atterra su un sito che non si carica totalmente o anche solo parzialmente tende ad abbandonarlo e a non tornare più. Questo vuol dire perdere grandi occasioni di farsi conoscere quindi attrarre nuovi potenziali clienti. Le scarse performance in termini di velocità rappresentano un problema anche per il posizionamento sui motori di ricerca: i tempi di risposta del sito sono tra gli elementi valutati dagli algoritmi di Google per definirne la qualità. Per rendere un sito web più veloce è fondamentale risparmiare del lavoro al server, quindi alleggerire le informazioni fornite, ad esempio abbreviando la ricerca di informazioni come testi e contenuti nel database.

Tra gli strumenti più tradizionali per rendere veloce il sito ci sono la compressione dei file per renderli più leggeri, attraverso ad esempio Javascript o  all’interno di un archivio (spesso GZIP). Comprimendo i file disponibili in pagina si risparmia già un’ampia mole del peso delle pagine. Devono essere oggetto di questa compressione anche le immagini, che devono pesare poco e avere una risoluzione adatta alla posizione in pagina.

Infine è fondamentale investire in un buon servizio di hosting, in grado di rispondere alle esigenze del sito e di rendere ancora più rapida la navigazione. E’ inutile ridurre all’osso i testi e le immagini di un sito che invece ha bisogno di contenuto. Bisogna quindi selezionare il provider più adatto alle proprie esigenze, valutando di investire in piattaforme più professionali in grado di garantire risultati performanti. Perché? Investire in un provider più performante può portare a quadruplicare le visite presso il proprio sito web.

Verificare le performance del sito è fondamentale

Monitorare i risultati del proprio sito può essere indispensabile per comprendere se gli investimenti effettuati e le modifiche svolte stiano ottenendo i benefici desiderati. Per poter controllare la velocità del proprio sito ci sono numerosi tool presenti sul web e molti di essi sono gratuiti. Tra gli strumenti più utilizzati ci sono:

– PageSpeed Insights: è il tool ufficiale di Google che può fornire diverse informazioni riguardanti le prestazioni del sito web. Questo strumento confronta la velocità del sito e fornisce numerosi informazioni sia da utilizzo tramite desktop che da mobile, fornendo un punteggio da 0 a 100 che determina la velocità di utilizzo. I fattori presi in considerazione da Google sono moltissimi, quali i fogli di stile, le immagini e molto altro. Il tool PageSpeede Insights può essere molto utile anche perché nel report finale comunica i controlli che non sono stati superati e può essere un punto di partenza per eventuali miglioramenti.

– GTMetrix è un tool gratuito online che utilizza sia PageSpeed Insights che YSlow di Yahoo. Il risultato finale ottenuto dall’analisi di questo strumento è composto quindi da entrambi gli strumenti combinati. I risultati ottenuti con questo tool possono essere differenti da quello di Google in quanto YSlow diYahoo considera anche il numero di richieste HTTP o il Content Delivery Network.

– Oingdom è un altro strumento molto utilizzato che dà una valutazione della velocità del sito, anch’esso da 0 a 100, basato su diversi criteri che possono fornire poi una panoramica delle possibili modifiche da effettuare.

Migliorare la velocità del proprio sito

La velocità del sito è fondamentale per le imprese perché, come abbiamo visto, questo determina più o meno potenziali vendite. A maggior ragione per quelle imprese che investono in paesi dove la velocità è elemento imprescindibile per il buon andamento del business, come gli Stati Uniti, paese dove internet è ormai la regola, nonché il canale di inizio del processo di acquisto. La vendita online negli Stati Uniti è la regola e la prassi, di conseguenza la propria presenza online deve essere impeccabile. Questo discorso è valido non solo per gli ecommerce, ma per qualunque business, perché ormai la ricerca si è spostata online. Le recensioni online hanno preso il posto del passaparola, le carte di credito quelle dei contanti. Inoltre i player del mercato utilizzeranno sempre più tecnologie come Augmented Reality, Virtual Reality e voice per migliorare e personalizzare le esperienze di shopping online e questo richiede performance eccellenti.

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